Inserire macroeconomia fra le materie insegnate in tutte le scuole medie e superiori

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  1. Davide Testa
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    La conoscenza delle basi della macroeconomia è fondamentale perché la cittadinanza possa essere politicamente partecipe garantendo così il rispetto della democraticità delle politiche economiche sostenute dal governo.
    Nella formazione dei ragazzi la macroeconomia deve essere considerata per importanza equivalente, se non più, a materie come educazione civica, storia o matematica: il fatto che attualmente macroeconomia sia una materia unicamente di indirizzo è quindi una forma di abbandono dello stato verso il cittadino, tanto più che anche nei corsi delle facoltà di economia le basi non vengono trattate.

    Per questo motivo propongo che macroeconomia venga insegnata come materia non di indirizzo sia nelle scuole medie che in quelle superiori, in misura sufficiente a garantire la trattazione di almeno tutti gli argomenti di base.
    I temi che dovranno necessariamente essere toccati saranno almeno: differenza fra micro e macroeconomia, bilanci settoriali (diffferenza fra settore governativo e privato), storia del passaggio da gold standard a moneta fiat, definizione dei beni finanziari (riserve, titoli etc..) a cosa servono le tasse e in che modo lo stato spende. Queste sono conoscenze di base sulle quali il mondo accademico è universalmente concorde e che sono fondamentali perché il cittadino senza una formazione di indirizzo possa ad esempio capire anche solo le notizie di politica economica sul giornale.
    Se sarà possibile sarebbe auspicabile anche includere nel programma, come approfondimento, lo studio delle maggiori correnti macroeconomiche moderne (dal 19° secolo), che solo in questo ambito potranno essere approfondite nei caratteri peculiari.

    Edited by Davide Testa - 9/4/2013, 22:06
     
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  2. Damiano Ernesti
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    Favorevole.

    E' un ottima proposta, contribuirebbe all'informazione del cittadino in una maniera non indifferente. Forse però sono un po' perplesso sul fatto dell'iniziare dalle medie, forse non sono in grado di comprendere alcuni concetti di base a quell'età, ma forse mi sbaglio. Non ho molto altro da aggiungere, è un ottima cosa di per se.
     
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  3. Peppe Palazzo
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    Sono generalmente favorevole alla proposta, inoltre sto preparando una proposta di legge sull'introduzione dell'economia nei licei e negli istituti, ma c'è una cosa che non mi piace. Lo studio e l'insegnamento di una materia come l'economia non può essere "indirizzato", cioè va bene dare importanza a wynne goldey, o a keynes, ma bisogna darla anche a Friedman. Dobbiamo creare una scuola critica nei confronti di tutti, anche verso NOI STESSI. La mia proposta di legge riguarderà lo studio di tutta la storia dell'economia... per ora il mio voto non è favorevole
     
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  4. Davide Testa
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    I bilanci settoriali sono una cosa di base, necessaria unicamente per capire la differenza fra settore governativo, privato interno ed estero, così come di base è la storia del passaggio dal gold standard a moneta fiat (che è stata introdotta da Nixon): nessun economista può dirti che i bilanci settoriali o la moneta fiat non esistono (keynes non c'entra nulla).
    Anche se qualcuno capisce i bilanci settoriali e la moneta fiat non è per niente automatico che creda anche nell'utilità dei deficit governativi, può sempre prestare fede ai liberisti riguardo al fatto che deficit governativi corrispondono ad alta inflazione, ma queste sono cose molto più complicate e di indirizzo, che possono quindi essere insegnate solo all'università come già è ora.
    Infatti ho specificato che questi sono gli argomenti minimi che dovranno necessariamente essere trattati, lo studio della storia delle varie scuole economiche per me ci starebbe più che bene, ma bisogna vedere se per dire ci rientra nell'orario.
    A me interessa inanzitutto che i cittadini comuni escano da scuola e capiscano la differenza fra settore governativo e privato (quindi la differenza fra macro e microeconomia) e il fatto che la moneta è un bene finanziario e non un bene reale (moneta fiat), così che non venga su gente ignorante come i signoraggisti o i no-debito che, si, nella pratica fanno l’interesse dei gruppi come la trilaterale, ma a livello accademico qualsiasi professore, ma anche studente, di economia prettamente liberista si sentirebbe più che in dovere di smontarli, nessun accademico ti dirà mai qualcosa di contrario a riguardo.
    Guarda caso comunque persino Friedman in persona ha criticato aspramente la scuola libertariana di Hayek (che non è neanche una vera scuola economica ma di filosofia economica) che vorrebbe tornare al gold standard, e, sempre lo stesso Friedman, ha criticato anche il sistema euro già negli anni 90.

    Il dilemma, qui in europa, quindi non è tanto fra l’essere di parte o meno, ma “semplicemente” fra l’essere pro ignoranza o meno. Le uniche obiezioni che qualcuno sicuramente potrà fare su questa proposta sarebbero qualcosa del tipo che è una materia troppo complicata o che gli studenti di quell’età non sono pronti, ma non che, questi temi specifici, non siano universalmente riconosciuti.

    Edited by Davide Testa - 9/4/2013, 18:59
     
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  5. Peppe Palazzo
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    Vbb ora mando a fanculo il greco e mi metto sotto con una contro-proposta, cmq l'educazione civica praticamente non si fa per niente a scuola, in 3 anni di liceo classico non ho fatto 1 ora di educazione civica, se non in rare, occasionali, e casuali discussioni di attualità...
     
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  6. Peppe Palazzo
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    Cmq ho qualche dubbio sull'insegnamento della macroeconomia alle scuole medie, al massimo si possono organizzare dei normali corsi e PON pomeridianii di economia
     
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5 replies since 8/4/2013, 23:27   153 views
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