Centri di recupero neuropsichiatrico per i malati di omofobia

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  1. Partito della Rinascita
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    - Centri di recupero neuropsichiatrico per i malati di omofobia

    L'omofobia è una malattia che comporta un senso di disagio verso le persone sane, che si amano e vivono con gioia i rapporti con gli altri, soprattutto con altri del loro stesso sesso biologico, che comporta ossessività e compulsività. Spesso l'omofobo ha come unico interesse, o quasi, quello di esternare il proprio "disagio interiore" verso le persone omosessuali, in tutte le occasioni che gli si presentano, specialmente quelle che prevedono un grande pubblico e la copertura dei mezzi di comunicazione di massa. In questo l'omofobia, come disturbo, è associata al delirio.

    "Studi scientifici hanno dimostrato che più forte è l’avversione verso gli omosessuali più è latente e inconscia l’attrazione verso di loro – afferma il dottor Gian Luigi Gessa, neuroscienziato di fama mondiale e docente di neuropsicofarmacologia all'Università di Cagliari – se si vive ad esempio in un ambiente particolarmente ostile e conservatore è difficile, a volte impossibile, potersi esprimere. Da qui nascono nevrosi patologiche, stati di infelicità. La psicoterapia può svelarla e aiutare queste persone a vivere meglio e non esprimersi in modo dannoso proprio contro l’oggetto del loro desiderio".

    Ovviamente l'omofobia costituisce un limite pensiero, quindi non potrà mai e poi mai candidarsi per qualsiasi ruolo istituzionale o dirigenziale che preveda l'esercizio della ragione, essendone privo.

    L'omofobo però non va escluso, va accolto in comunità speciali, esattamente come si fa con un qualsiasi psicolabile violento che brandisce un'arma: va disarmato, calmato e curato.
    Benché le cure per l'omofobia siano ancora incerte, si prevedono programmi di sperimentazione su malati di omofobia, fortemente motivati a guarire.
    Il Partito della Rinascita intende incentivare la creazione di reparti di cura neuro-psichiatrica per i malati di omofobia perché solo curando il male alla radice si possono evitare altre morti innocenti.

    Se vogliamo che non ci siano più violenze e vite rovinate (per entrambi) la cura dev'essere data alla persona giusta.

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    Edited by Partito della Rinascita - 11/3/2013, 23:49
     
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  2. Wladimiro Savoia
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    Ritengo che l'istituzione di comunità neuropsichiatriche per gli omofobi non debba essere realtà. L'omosessualità esiste, ed è un dato di fatto, così come esiste chi la disapprova. Che abbia comportamenti violenti, questo è solo un problema a livello della personalità, e d'altro canto è un atteggiamento proprio anche di persone non omofobe. L'omofobia è il ripugnare l'omosessualità, così come essere moralista vuol dire ripugnare comportamenti immorali, così come essere di "estrema destra" vuol dire ripugnare l'ideologia di "sinistra" e viceversa. Vogliamo istituire comunità di recupero neuropsichiatrico anche per loro? E per tutti coloro che ripugnano un'attitudine tenuta da qualcun altro? No, non è possibile. Né è possibile istituire centri di recupero neuropsichiatrici per i violenti in genere, dato che siamo umani, animali con la ragione. Per chi usa violenza contro qualcun altro, non importa in che contesto, c'è il carcere. Il buon senso sta nel rispettare la libertà individuale anche non condividendo le idee del prossimo, e chi viola la libertà altrui deve essere punito. Per tali motivi ritengo che non sia opportuno istituire tali centri di recupero.
     
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1 replies since 4/3/2013, 21:30   88 views
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